MISS CICLOPE
Si dirà, certo, che i concorsi di bellezza sono avvilenti.
E soprattutto che i premi dei concorsi di bellezza sono invariabilmente di rara bruttezza.
Immonde reginette da balera sprizzano lacrime su immemorabili targhe da barbiere.
Ma c’è concorso e concorso. E ci son premi e premi.
Si considerino per un istante i ciclopi, ad esempio.
I ciclopi, non lo si negherà, son sempre stati snobbati.
Snobbati perché incolti, miopi e cannibali.
Ma oggi l’incultura, la miopia e il cannibalismo son diventati la regola.
Dunque è il momento di rivalutarli.
La donna ciclope è la vera donna moderna.
E circolarmente la donna moderna è nella sua essenza ciclopica.
La donna moderna getta luce sulla vera natura del monocolo ciclopico: vagina/fallo, clitoride/obiettivo, telecamera golosa dell’originario, eternamente assente «grande fratello»: Ulisse.
Non possiamo che essere orgogliosi, allora, del fatto che questa nostra opera sarà donata alla vincitrice del primo concorso di bellezza Miss Ciclope 2012, indetto dalla Regione Lazio.
Dio benedica Miss Ciclope! Dio benedica la Regione Lazio!
(2011)
Bronzo lucidato a specchio; occhio in vetro dipinto;
Scomponibile in 9 parti;
Dimensioni: 13 cm (h) x 8 cm x 10 cm;
Tecnica: modello originale in resina; fusioni a cera persa;
Fonderia Bonvicini (Verona)
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