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Paride ed Elena Immagine 1 di 9


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PARIDE

«Helena nähert sich Paris, neigt sich und küßt ihn.
Faust: Furchtbare Gunst dem Knaben! –
Mephistofeles: Ruhig! Still!
Laß das Gespenst doch machen, was es will.
Paris erhebt sich und umfängt Helena mit seinem Arm»
(J.W. Goethe)

Rispetto ad Elena Paride sembra piccola cosa, gameto, appendice, pendant, rovescio speculare, «faux con», pura metafora fallica: fenicottero, gru, e uccellino, e pesciolino, e ciclope. Il corpo di Elena, la sua apparenza esteriore (armatura colibrì e armatura per colibrì), è la culla in cui Paride può acquietarsi. Ma ciò significa anche che Paride è l’anima segreta di Elena. Ciò che può sostituire i suoi demoni. Paride è nulla meno che l’altro occhio di Elena, la visione erotica del sogno che sostituisce l’incubo. L’aurea meluccia che Paride consegna ad Afrodite non è altro che il suo turgido, rovente, solare, iperciliato ed eternamente inconciliato bulbo oculare.



(2011)
Bronzo lucidato a specchio; occhi in vetro dipinto;
Scomponibile in 14 elementi;
Paride può essere contenuto nella base a dondolo di Elena;
Elena può essere montata sulla base di Paride;
Dimensioni Paride: 30 cm (H) x 26 cm x 13 cm (base inclusa);
Tecnica: modello originale in resina; poi fusioni a cera persa e microfusioni in gusci ceramici;
Fonderia Bonvicini (Verona)