Gemelli siamesi
Un filosofo, autori di densi saggi che non hanno mai goduto di nessun credito, e che da anni tenta di ultimare il suo libro definitivo, scrive piccoli racconti automatici su foglietti di carta. Poco più che ghirigori mentali, per distrarsi tra una meditazione e l’altra. Per caso i racconti, raccolti nel tempo dalla domestica, vengono pubblicati, e ottengono un enorme successo. La cosa convince il filosofo che il segreto per produrre capolavori consista nell’operare in modo esclusivamente casuale, di sfuggita, senza attenzione, o meglio, con l’attenzione di un altro. Così non presta più attenzione al suo saggio. E riesce davvero a terminarlo senza sforzo, come se un altro l’avesse scritto. E anche questa volta il libro ottiene uno straordinario successo. Ma a poco a poco il filosofo non riesce più a fare nulla senza che la sua attenzione ne sia impigliata. Anche i dettagli più insignificanti diventano per lui decisivi. Non solo non riesce più a scrivere senza attenzione, ma neppure a stare in piedi, e a dormire, e a digerire, e a chiudere le palpebre, a deglutire, e a sentire, e a respirare. E alla fine muore soffocato. Come del resto aveva già previsto nel suo saggio.
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