GIOCATTOLI PER MALINCONICI


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EROINA ANADIOMENE
(Embolia, per piccina che tu sia...)


Il titolo è ambiguo: un’eroina che sale dalle acque come Afrodite, oppure polvere che «sale» al cervellino precotto dalle acque in cui è diluita. Mammina celeste, Afrodite urania, eros consolatorio; o torva matrigna, Afrodite Pandemos, morte psichica e sollievo artificiale pel popolino.
In ogni caso stupefacente. Figura terribile della gravidanza.
La nostra Afrodite giocattolo contiene nel ventre (apribile) il cilindro di una siringa con ago funzionante. La base dello stantuffo è una delle vertebre. L’ago è collegato alla siringa tramite un laccio emostatico, che funge anche da cordone ombelicale.
I meccanismi rotanti della testa fanno assumere al volto un’espressione ghignante, cannibalesca, di matrigna disapprovazione o di materna gaiezza, di astinenza o di meritato relax, di colpa o di soddisfazione, di verve concezionale o di maschera mortuaria della concezione.
Savinio ha scritto che tutta l’arte vera – e dunque metafisica – è in fondo anadiomene. Essa fa cioè risalire dagli oggetti d’uso comune il mistero. Come appunto gli stupefacenti. Ma in mancanza di stupefacenti e di vera arte un embolo, sia pure piccino, non è poi così disprezzabile.
In fondo la morte materna – la morte-mamma, la morte della mamma, la mamma assassina – è la maschera rotante, la combinazione segreta di ogni eroina e di ogni arte. L’ago la sua spada, e l’embolo la sua piccola, letale bolla di memoria.
Bu!



(2009)
Testa articolabile con meccanismo di rotazione dei dischi interni
Ventre apribile con siringa a stantuffo (funzionante), tubo in caucciù, ago in acciao e ottone
Bronzo lucidato; occhi di vetro dipinti
44 cm (h) x 29 cm x 23 cm (inclusa base)
Fonderia Bonvicini (Verona)